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Scienza della pelle e agopuntura/moxibustione: il potenziale dell'agopuntura giapponese spiegato dalla nuova scienza della pelle

Negli ultimi anni, il campo della scienza della pelle ha compiuto significativi progressi che potrebbero avere un impatto profondo sulla comprensione e l'applicazione delle terapie orientali tradizionali come l'agopuntura e la moxibustione. Questo tema è stato esplorato attraverso un'interessante conversazione tra Matsuda Hirokimi, esperto di agopuntura, e Denda Mitsuhirio, un rinomato ricercatore nel campo della scienza della pelle.




La pelle: un sistema recettore ancora poco esplorato

Nonostante l'importanza della pelle come sito primario per l'applicazione di trattamenti come l'agopuntura e la moxibustione, sorprendentemente, vi è ancora poca riflessione su come la pelle stessa possa influenzare l'efficacia di queste terapie. L'avanzamento della scienza della pelle offre infatti nuove prospettive che potrebbero rivoluzionare il modo in cui queste pratiche vengono comprese e applicate.

Fino a tempi relativamente recenti, si pensava che i nervi periferici fossero i principali responsabili della trasmissione delle sensazioni dalla pelle al cervello. Tuttavia, ricerche più recenti hanno rivelato che la pelle stessa, e in particolare i cheratinociti (le cellule dell'epidermide che formano la barriera protettiva della pelle), agisce come un sistema recettore iniziale. Queste scoperte stanno lentamente guadagnando terreno nella comunità scientifica, sebbene non siano ancora ampiamente accettate.



Riconsiderare l'agopuntura attraverso la lente della scienza della pelle

Uno dei punti chiave che emerge da queste nuove ricerche è che la pelle potrebbe essere il vero sito di ricezione delle informazioni sensoriali, piuttosto che i nervi periferici. Questa idea potrebbe avere implicazioni importanti per l'agopuntura e la moxibustione, discipline che si basano sull'applicazione di stimoli alla pelle per influenzare il corpo.

Molti praticanti di agopuntura, specialmente quelli formati secondo la medicina cinese moderna, credono ancora che l'efficacia della terapia dipenda dall'inserimento profondo degli aghi per raggiungere i nervi. Questa convinzione è così radicata che anche gli studi clinici condotti in Occidente confrontano spesso l'agopuntura "reale" (intesa come inserzione profonda) con un placebo che consiste in un'inserzione superficiale. Tuttavia, queste pratiche potrebbero trascurare l'importanza della pelle come sistema recettore e portare a conclusioni errate sull'efficacia dell'agopuntura.



Il futuro dell'agopuntura: tra tradizione e innovazione scientifica

Diventa così evidente la necessità di riconsiderare alcune tecniche tradizionali di agopuntura alla luce delle nuove conoscenze sulla pelle. Un esempio significativo è lo Shonishin, una forma di agopuntura pediatrica sviluppata nel periodo Edo in Giappone, che non prevede l'inserzione degli aghi, ma si basa su picchiettamenti e spazzolature della pelle. Questa pratica, sebbene meno invasiva, è stata ampiamente utilizzata con successo, suggerendo che l'efficacia dell'agopuntura potrebbe non dipendere necessariamente dall'inserzione profonda degli aghi.

Le recenti ricerche nel campo della scienza della pelle potrebbero quindi fornire una base scientifica per riscoprire e valorizzare queste tecniche tradizionali. Mentre la scienza della pelle continua a evolversi, appare sempre più chiaro che potrebbe avere un ruolo cruciale nel plasmare il futuro dell'agopuntura e della moxibustione, offrendo nuove prospettive su come queste antiche pratiche possono essere comprese e applicate in modo più efficace.



Il punto di incontro tra scienza moderna e medicina tradizionale evidenzia come la scienza della pelle, con le sue scoperte sui recettori epidermici, possa offrire una nuova chiave di lettura per le pratiche di agopuntura e moxibustione. Questo spinge i praticanti a riconsiderare alcune delle loro convinzioni di base. Con l'espansione di queste conoscenze, c'è il potenziale per una rivoluzione nel modo in cui queste terapie vengono comprese e praticate, aprendo la strada a un approccio più integrato e scientificamente informato.





Il "Terzo Cervello" e il "Numero Zero"

Matsuda sottolinea che la pelle, considerata da alcuni come il "terzo cervello", potrebbe essere vista come il "Numero Zero" per riflettere la sua importanza fondamentale. L'idea che la pelle possa essere un "meta-organo" nasce dalla sua funzione unica di interfaccia tra l'ambiente esterno e il corpo.

Il termine "terzo cervello" può sembrare riduttivo, mentre "Numero Zero" evidenzierebbe la centralità della pelle come confine essenziale per la vita.

La Visione Tradizionale Cinese

Nel pensiero cinese tradizionale, il Cuore, non il cervello, è considerato il centro di controllo del corpo. Questa concezione attribuisce un ruolo primario al Cuore nell'organizzazione del corpo, ma riconosce anche l'interazione con gli altri organi come Polmone, Fegato, Milza e Reni. Questi organi, noti come i Cinque Zang, hanno aspetti mentali e spirituali che si interrelazionano, suggerendo una visione olistica e integrata.

Il Ruolo della Pelle nella Medicina Moderna

La pelle, nella visione moderna, può essere considerata il "Numero Zero" poiché è direttamente a contatto con l'ambiente. Questa visione riconosce la pelle come il confine essenziale che permette la vita e l'interazione con il mondo esterno. La pelle, attraverso il suo ruolo di protezione e regolazione, è fondamentale per mantenere l'equilibrio tra l'ambiente interno ed esterno.

Agopuntura e Palpazione

Matsuda evidenzia una differenza significativa tra la pratica dell'agopuntura in Cina e in Giappone. In Giappone, la palpazione e l'osservazione della superficie del corpo sono metodi diagnostici cruciali, mentre in Cina moderna l'accento è spesso posto sulla teoria e la posizione visiva dei punti di agopuntura. Questo riflette una base culturale diversa e un approccio pratico rispetto a quello teorico.


Il dialogo tra Matsuda e Denda offre una prospettiva unica sulla pelle come "terzo cervello" e sulla sua importanza nella medicina tradizionale e moderna. La pelle non è solo un organo di protezione, ma anche un elemento cruciale nella percezione e nell'interazione con l'ambiente. La discussione evidenzia come le concezioni culturali e teoriche influenzino le pratiche mediche e le comprensioni del corpo umano, suggerendo una maggiore integrazione tra esperienza pratica e teoria.


ispirato agli articoli:

North American Journal of Oriental Medicine

Volume 16 Number 45 e 46 March 2009


Denda Mitsuhiro è nato a Kobe nel 1960. Ha completato il programma di laurea magistrale in ingegneria molecolare presso l'Università di Kyoto e nel 2000 ha iniziato a studiare la relazione tra la pelle e il sistema nervoso, chiarendo il meccanismo del potenziale elettrico sulla superficie cutanea. Inoltre, ha scoperto che i recettori presenti nel cervello esistono anche nell'epidermide, ottenendo riconoscimenti sia in Giappone che all'estero. È autore di Hifu-wa-Kangaeru ("La pelle pensa", 2005) e Daisan-no-Noh ("Il terzo cervello").


Hifu-wa-Kangaeru (皮膚は考える), che si traduce in italiano come La pelle pensa, è un libro scritto da Denda Mitsuhiro, un noto scienziato giapponese specializzato nello studio della pelle e delle sue interazioni con il sistema nervoso. Pubblicato nel 2005, il libro esplora l'idea innovativa che la pelle non sia solo un semplice rivestimento protettivo, ma un organo complesso capace di "pensare" o, più precisamente, di interagire in modo dinamico con il cervello e il resto del corpo.

Nel libro, Denda spiega come la pelle possieda una vasta gamma di recettori e sistemi di trasduzione del segnale che le permettono di comunicare direttamente con il sistema nervoso centrale. Queste scoperte mettono in luce come la pelle possa avere un ruolo attivo nella percezione sensoriale e in altri processi fisiologici, influenzando anche lo stato emotivo e il benessere generale di una persona.

L'opera ha avuto un impatto significativo nel campo della dermatologia e della neurobiologia, proponendo un nuovo paradigma in cui la pelle è vista non solo come un organo passivo, ma come un sistema recettore complesso che interagisce con il cervello e può influenzare il comportamento e le emozioni.

Il libro è diventato un punto di riferimento sia in Giappone che all'estero, contribuendo alla crescente attenzione verso la ricerca interdisciplinare che collega la dermatologia, la neuroscienza e la medicina tradizionale.


Daisan-no-Noh (第三の脳), tradotto come Il Terzo Cervello, è un libro scritto da Denda Mitsuhiro, pubblicato nel 2007. Questo libro approfondisce ulteriormente le idee presentate in Hifu-wa-Kangaeru (La pelle pensa), espandendo la comprensione del ruolo della pelle come organo sensoriale e comunicativo.

Contenuti Principali

  1. Concetto di "Terzo Cervello": Nel libro, Denda introduce l'idea della pelle come "terzo cervello". Questa metafora è usata per descrivere la pelle non solo come un rivestimento protettivo, ma come un organo con capacità avanzate di elaborazione e comunicazione. La pelle, infatti, contiene una rete complessa di recettori e fibre nervose che permettono una comunicazione diretta con il sistema nervoso centrale, contribuendo così a regolare e influenzare diverse funzioni corporee e psicologiche.

  2. Recettori della Pelle: Denda esplora in dettaglio i diversi tipi di recettori presenti nella pelle, come quelli per il tatto, la temperatura e il dolore. Analizza come questi recettori lavorano in sinergia con il sistema nervoso e come possano influenzare la percezione e la risposta del corpo agli stimoli esterni.

  3. Implicazioni per la Medicina Tradizionale e la Terapia: Il libro discute le implicazioni delle sue scoperte per le pratiche mediche tradizionali e alternative, come l'agopuntura e la moxibustione. Denda suggerisce che una comprensione più profonda della pelle e delle sue funzioni potrebbe portare a miglioramenti significativi nelle tecniche terapeutiche esistenti.

  4. Innovazioni Scientifiche: Daisan-no-Noh integra le scoperte più recenti della scienza della pelle con teorie esistenti, presentando nuove prospettive su come la pelle possa influenzare e interagire con altre parti del corpo e con il cervello.

Il libro ha avuto un impatto significativo nel campo della dermatologia, della neuroscienza e della medicina integrativa, portando a una rivalutazione del ruolo della pelle oltre la sua funzione di barriera. È considerato una lettura essenziale per chiunque sia interessato a comprendere meglio la complessità della pelle e le sue interazioni con il sistema nervoso.

Con Daisan-no-Noh, Denda Mitsuhiro continua a spingere i confini della nostra comprensione della pelle, offrendo spunti innovativi che potrebbero avere implicazioni di vasta portata per la medicina e le terapie del futuro.


I recettori cutanei sono strutture specializzate presenti nella pelle che rispondono a vari stimoli e inviano segnali al sistema nervoso centrale, contribuendo alla percezione sensoriale. Negli ultimi decenni, la ricerca ha identificato numerosi recettori cutanei, ognuno dei quali ha un ruolo specifico nel rilevare diversi tipi di stimoli.

1. Recettori del Tatto

  • Corpúsculi di Meissner: Localizzati principalmente nelle dita e nelle palme, sono sensibili alle vibrazioni leggere e ai cambiamenti rapidi di stimolo.

  • Dischi di Merkel: Trovati nella parte superiore della pelle e nelle dita, sono responsabili della percezione del tatto fine e della pressione statica.

  • Corpúsculi di Ruffini: Distribuiti principalmente nelle articolazioni e nella pelle profonda, rilevano la tensione della pelle e le deformazioni.

2. Recettori della Temperatura

  • Recettori Termici: Questi recettori rispondono ai cambiamenti di temperatura. Possono essere divisi in:

    • Recettori per il Calore: Rilevano temperature più alte e sono associati a proteine come il TRPV1 (Transient Receptor Potential Vanilloid 1).

    • Recettori per il Freddo: Rilevano temperature più basse e sono associati a proteine come il TRPM8 (Transient Receptor Potential Melastatin 8).

3. Recettori del Dolore

  • Recettori Nocicettivi: Rispondono a stimoli dannosi o potenzialmente dannosi e includono:

    • TRPV1 (Transient Receptor Potential Vanilloid 1): Sensibile al calore e a irritanti chimici come la capsaicina.

    • TRPA1 (Transient Receptor Potential Ankyrin 1): Rileva stimoli irritanti chimici e temperature estremamente basse.

    • P2X3: Un recettore ionotropico per l'ATP, coinvolto nella trasmissione del dolore.

4. Recettori del Vento e del Movimento

  • Recettori del Vento: Anche se non sono specificamente identificati come recettori separati nella pelle, i corpúsculi di Pacini, che rilevano vibrazioni e pressioni profonde, possono essere coinvolti nella percezione del vento e dei cambiamenti nel movimento.

5. Altri Recettori

  • Recettori per la Pressione: I corpúsculi di Pacini e i corpúsculi di Ruffini sono implicati nella rilevazione della pressione e delle vibrazioni profonde.

  • Recettori di Stretching: I recettori nelle articolazioni e nei tendini che rispondono a variazioni nel tasso di allungamento.

Ricerche Recenti

La ricerca continua a scoprire nuovi recettori e a chiarire il loro ruolo nella percezione sensoriale. Molti recettori recentemente scoperti sono associati a proteine e DNA specifici, come i recettori del dolore TRPV1 e P2X3, che sono stati identificati rispettivamente nel 1997 e nel 2000. L'identificazione e la caratterizzazione di questi recettori hanno ampliato notevolmente la nostra comprensione di come la pelle rileva e comunica vari stimoli al cervello.

L'innovazione nella biologia molecolare e nella neuroscienza continua a rivelare nuove informazioni sui recettori cutanei, promettendo di migliorare ulteriormente le conoscenze sulle loro funzioni e potenziali applicazioni terapeutiche.

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